Storia
Le nostre origini
Il Verdicchio dal 1956
La famiglia Brunori produce vino da uve Verdicchio da sempre. Originari della vicina Cupramontana, città simbolo di grandi vini bianchi e spumanti di qualità, nel 1956 Mario e il figlio Giorgio Brunori fondano la propria cantina nel borgo di San Paolo di Jesi diventando presto punto di riferimento per il prodotto imbottigliato, particolarmente raro all’epoca. É sempre nello stesso anno che la famiglia Brunori inaugura a Jesi una vera e propria enoteca ante litteram per quegli anni. Il nuovo punto vendita diventerà una vetrina sulla produzione vinicola nella città dove nacque l’Imperatore Federico II di Svevia e che proprio in quegli anni sperimentava una portentosa espansione industriale.
Il primo Cru del Verdicchio nasce nel 1976
Con la vendemmia 1975 Brunori realizza nella propria cantina il primo Cru, presentandolo sul mercato l’anno successivo. Questo vino verrà ribattezzato San Nicolò, dal nome della contrada dove sono situati l’omonimo vigneto e la cantina. La particolarità del primo Cru di Verdicchio dei Castelli di Jesi Doc Classico Superiore è lampante: il vino bianco conosciuto più per l’originale e sinuosa forma della bottiglia ad anfora, ma ancora associato nell’opinione comune a un prodotto di pronta e facile beva, passa nella tipica bottiglia bordolese ed emerge un nuovo modo di intendere il Verdicchio.
Luigi Veronelli si innamora del Verdicchio
I riconoscimenti non tardano ad arrivare. Tra i primi a cogliere il valore del San Nicolò; delle potenzialità del Verdicchio e del cambio di passo che porterà questo vino bianco nell’olimpo dei migliori vini d’Italia c’è il celebre giornalista ed enogastronomo Luigi Veronelli, “l’inventore della critica enologica”, il quale avvierà una stabile corrispondenza con la famiglia Brunori arrivando a tesserne le lodi in numerose occasioni pubbliche oltre che nelle guide del settore, e svolgendo una preziosa attività di divulgazione che nobiliterà il Verdicchio sul panorama nazionale.
A distanza di oltre mezzo secolo, oggi, il Verdicchio è il vino bianco più premiato d’Italia e il Cru San Nicolò è ancora l’etichetta di punta della famiglia Brunori.
Valori
Rispetto della natura, del territorio e della biodiversità.
La dimensione di azienda familiare è soprattutto una scelta di valori. L’obiettivo dell’azienda è da sempre quello di mantenere il controllo diretto sull’intera filiera. Nei vigneti tuteliamo la biodiversità attraverso una concimazione esclusivamente organica; il diserbo meccanico e la tecnica del sovescio garantiscono un elevato grado di materia organica nel terreno. Queste scelte di conduzione dei vigneti rendono la produzione Brunori sostenibile dal punto di vista agronomico, mentre l’utilizzo dell’energia solare in cantina attraverso un impianto fotovoltaico di ultima generazione e l’isolamento termico della stessa cantina realizzato con materiali esclusivamente naturali rendono la produzione a basso impatto ambientale.